(Il Sole 24 Ore) La narrazione post-coloniale della 15a Biennale di Sharjah

(Il Sole 24 Ore) La narrazione post-coloniale della 15a Biennale di Sharjah

Sharjah è la terza città più grande degli Emirati Arabi Uniti. È un centro dedicato alla cultura il cui sviluppo è opera della famiglia Al Qasimi che, nel corso degli anni, ha sostenuto il posizionamento dell’Emirato eleggendolo come rifugio per le arti, oltre a dare impulso e visibilità agli artisti arabi. Ma il punto di forza di questo luogo è aver fondato nel lontano 1993 la Biennale che quest’anno compie 30 anni. L'edizione numero 15 intitolata Thinking Historically in the Present (dal 7 febbraio all'11 giugno) è stata ideata dal compianto curatore Okwui Enwezor, curata da Hoor Al Qasimi, presenta oltre 300 opere di oltre 150 artisti, di cui 70 hanno ricevuto la commissione di realizzare nuove opere. Il budget per la realizzazione di ogni progetto è completamente diverso, in linea con le esigenze di ogni opera. Nessuna disclosure da parte della Sharjah Art Foundation che per realizzare le nuove commissioni ha lavorato con diverse importanti istituzioni e altri partner che hanno finanziato parte dei progetti.

La mostra

Per apprezzare la mostra occorre dedicare molto tempo sia perché ad ogni artista è stato concesso uno spazio espositivo molto generoso sia per le numerosi sedi. L'arte è distribuita in 19 spazi sparsi per Sharjah, tra cui un mercato ortofrutticolo, il Sharjah Art Museum, un asilo in disuso, un ex mulino per la produzione di mangimi per pesci e un deposito di ghiaccio nella città di Kalba, sul Golfo dell’Oman, trasformati in spazi per l’arte. Della 15° Biennale di Sharjah colpisce l’ampiezza dell’ispirazione artistica e l’intreccio delle storie raccontate dagli artisti nelle loro opere. Un altro aspetto di questa Biennale è che dei 150 artisti quasi tutti provengono o hanno radici familiari in Paesi precedentemente colonizzati. È rappresentativa del Global South, di un'area culturale che sta facendo emergere un enorme ecosistema artistico.

(...)

Le nuove commissioni

I rapporti di lunga data che la Sharjah Art Foundation intrattiene con gli artisti sono evidenti dalle generose commissioni site-specific. 

(...)

Moza Almatrooshi, un’artista interessata alle pratiche agricole e alla consapevolezza del clima, ha trasformato diversi spazi del mercato in micro-terrari.

(...)

---

Continue reading on Il Sole 24 Ore.

Back to blog